Ognuno può disporre del proprio corpo come vuole, o dovrebbe. Ma non sempre è così semplice. Ricordo per esempio le battaglie sulla legge per l’aborto o quelle sull’eutanasia.
Ognuno può disporre del proprio corpo come vuole, ma viviamo in società, e ci sono delle limitazioni anche a quello che possiamo fare del nostro corpo, perché a volte quello che ne facciamo può influire su quello degli altri.
Sì, mi riferisco al vaccino contro il Covid. Ognuno dovrebbe essere libero di decidere se vaccinarsi o meno, il corpo è il proprio. Ci sono però dei casi in cui questa libertà è in contrasto con la sicurezza dei corpi degli altri.
Lo è in generale, perché chi non si vaccinerà continuerà ad essere il veicolo di una malattia che può uccidere, in particolare le persone più fragili, ma non solo, potrebbe occupare posti letto destinati ad altre persone ed altre malattie per cui un vaccino non c’è e che subiranno ritardi per interventi e controlli che potrebbero risultare letali. Lo è poi in particolare per alcune categorie di persone, che sono quelle che con le persone più fragili ci lavorano o dovrebbero prendersene cura.
Mi riferisco a tutto il personale medico e ai lavoratori delle residenze per anziani. Sono del parere che per alcune categorie dunque, chi non vuole vaccinarsi, per i motivi più vari, non dovrebbe essere autorizzato a svolgere quei lavori.
È già successo che il Covid entrasse nelle RSA tramite il personale che ci lavora o i visitatori e facesse strage. Finora le uniche misure di sicurezza che potevano essere prese e imposte erano mascherine, gel per le mani e distanziamento. Ora abbiamo un vaccino, anzi più di uno. Sarebbe eticamente e moralmente sbagliato permettere a chi decide di non vaccinarsi continuare a svolgere quel tipo di lavoro.
D’altra parte forse a molti sfugge che succede già che per svolgere alcuni lavori o attività, quello che possiamo fare col nostro corpo è limitato.
Un amico, penso riferendosi al fatto che il rischio zero non esiste, mi diceva che prendiamo la macchina tutti i giorni consapevoli del fatto che si può morire o rimanere feriti in un incidente. Un esempio perfetto (a parte il fatto che i decessi per incidenti stradali nel 2019 in Italia sono stati 3173, mentre i decessi per Covid nel 2020 sono stati 74159).
Si da il caso infatti, che proprio perché il rischio di incidenti è alto, dobbiamo rispettare alcuni requisiti prima di metterci alla guida. Ci sono divieti ed obblighi su quello che possiamo fare del nostro corpo per poter guidare, per limitare il rischio di provocare gli incidenti. Per esempio, mentre se restiamo a casa possiamo ubriacarci fino a svenire, non possiamo farlo se vogliamo metterci alla guida. Oppure possiamo essere obbligati ad indossare degli occhiali se la nostra vista non è sufficientemente buona.
Per alcune categorie di lavoratori questo è ancora più importante, e sono quelli che guidano per mestiere, sia che trasportino merci, ma soprattutto se trasportano persone, tanto che sono soggetti a controlli tossicologici periodici a sorpresa e visite mediche regolari. Questi lavoratori, se non soddisfano i requisiti fisici stabiliti non possono svolgere quel lavoro. D’altra parte voi salireste su di un autobus il cui conducente abbia appena bevuto, che ci veda a malapena o che non dorma da giorni? Credo proprio di no.
Allo stesso modo, vi fareste curare da chi, potendo evitarlo (e sottolineo potendo evitarlo) potrebbe essere invece egli stesso il veicolo di una malattia che potrebbe uccidervi? Ve lo immaginate un infermiere o dottore che lavorano in un reparto di oncologia senza essersi fatti il vaccino e che infettasse i pazienti provocandone la morte? A quale diritto si potrebbe appellare?
Sarebbe come dare un autobus pieno di bambini a un miope che non vuole portare gli occhiali perché non si fida della lobby degli ottici, o che si è ubriacato la sera prima perché lui del suo corpo può fare quello che vuole.
Per concludere, a quelli che non si fidano del vaccino perché è stato realizzato troppo in fretta o non si fidano degli enti che quei vaccini li hanno approvati, cosa avete fatto coi farmaci ed i vaccini che avete preso fino adesso, o avete fatto prendere ai vostri figli. Avete mai letto un bugiardino?
Questi vaccini che stanno arrivando sono i farmaci più controllati nella storia della medicina, sono stati realizzati davanti agli occhi di tutto il mondo, con ogni piccola notizia, positiva e negativa, che trapelava ancora prima che ne venissero pubblicati gli studi. Sono stati sviluppati da decine di istituti di ricerca diversi in collaborazione, non in qualche laboratorio segreto in mezzo al deserto.
Oggi gli studi che erano necessari a che i vaccini fossero messi in circolazione sono stati pubblicati ed esaminati da tutti gli enti che esaminano e danno l’autorizzazione alla messa in circolazione di tutti gli altri farmaci che sono in commercio.
C’è chi ancora non si fida e mi piacerebbe capire se chi non si fida sia in grado di leggere una pubblicazione scientifica su di un vaccino e capirci qualcosa. Credo proprio di no. Per questo esistono persone che lo fanno di mestiere. Si chiamano scienziati.
Non si tratta di credere alla scienza come se fosse una religione. Si tratta di credere al medico scientifico con cui si è arrivati a questi risultati e che già nel corso dell’ultimo secolo ha quasi raddoppiato l’aspettativa di vita nei paesi occidentali. Lo stesso metodo scientifico che continua a studiarli mentre sarà già iniziata la campagna di vaccinazione. Lo stesso metodo scientifico che permette a chi non si fida, di provare l’inefficacia o la nocività di tali vaccini. Perché è così che si dimostra che un farmaco non funziona o è pericoloso. Non urlando più forte.
Potete dunque esprimere i vostri dubbi, potete non vaccinarvi, potete avere paura, ma non potete mettere a rischio la vita degli altri per i vostri dubbi o la vostra paura.